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Mugello (il racconto finale)

Comincio con il raccontare cosa è successo in gara 2. Gara bagnata… un’incognita in più, visto che ne avevo poche. Prima gara in autodromo, prima volta con una trazione posteriore, e per non farci mancare nulla anche prima gara sul bagnato. Nonostante tutti gli "sfottò" di meccanici ed amici (tu che sei rallysta non avrai problemi con i traversi) la pista bagnata non fa sconti, a nessuno. E così infatti è stato. Il mondo da cui vengo io, quello dei rally, ed in particolare le categorie dove "vado forte", è fatto di coraggio e piede pesante. Invece in pista, sul bagnato, possiamo dire che è tutta tecnica. E c’è stato un momento, lo confesso, in cui me ne sono andato nel pallone… infatti una cosa è conoscere la tecnica, altra cosa è metterla in pratica. Giro dopo giro provavo a guidare pulito, ad essere efficace, il problema, appunto, è che facevo delle prove. Senza esperienza, e senza nemmeno un turno di prove libere sul bagnato, ogni giro era una prova. Stacco prima, stacco dopo, privilegio l’entrata, privilegio l’uscita, uso le traiettorie "standard", provo una traiettoria larga come fanno i kartisti. Insomma sono andato a spasso per la pista del Mugello, mai riuscendo a fare 2 giri uguali. Basta dire che il mio miglior giro rispetto al mio peggiore si distanziavano di 6 secondi, e si capisce tutto. Devo essere sincero, sono uscito dalla macchina abbastanza "incazzato". Poi però tutto si può vedere in una prospettiva diversa, e quindi pensiamo alla prossima ed alla bella esperienza fatta. In fondo quanti possono dire di essere stati a correre al Mugello?
Per quanto riguarda il tirare le somme, invece, di un’esperienza nuova, c’è molto da dire. Sicuramente l’esperienza mi è piaciuta, ma secondo me è anche merito del fatto che ero al Mugello in un Race Weekend organizzato da Aci Sport con concomitanza di gare molto blasonate (c’era perfino Giancarlo Fisichella impegnato in una gara a bordo di una Lamborghini). L’atmosfera era da "prima della scala", ed il poterne fare parte, esserne protagonista, ha detto molto. Magari in un autodromo meno importante, in una gara meno importante, non mi sarei emozionato altrettanto.
La guida in pista è molto tecnica, come scrivevo prima, e questo mi piace. E’ tutto "scientifico", ed anche questo mi piace. Il poter conoscere il tempo di ogni giro con ogni intertempo, dove hai guadagnato, dove hai perso, addirittura poter confrontare la telemetria con quella del compagno di team è davvero entusiasmante. Di contro devo dire che l’emozione pura della guida, dal mio punto di vista, non arriva al rally. Forse manca quella componente di rischio, sapere che tanto ci sono le vie di fuga… insomma il cuore non mi batteva forte come quando sta per cominciare un prova speciale.
Il punto più alto dell’esperienza, devo ammetterlo, questo in un rally non lo puoi provare, è stato arrivare a fine rettilineo a poco più di 200 km/h fianco a fianco ad un’altra macchina e giocarsela a chi frena per ultimo. Ed ho vinto io (altrimenti probabilmente non sarebbe stato il momento migliore).
Aggiornamento di gara 1: Dopo fine di gara 2 ci hanno comunicato che la direzione gara ha cambiato le penalità inflitte sabato, per cui gara 1 l’ha vinta Malvestiti, gli altri perdono tutti una posizione 🙁
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